che cos e l odontoiatria conservativa le terapie per la cura delle carie
pubblicato il:20/03/2023
di:Dott.ssa Anita De Agostini

Prevenire è meglio che curare», è un proverbio sempre attuale. Un po' come il nero per gli outfit, si sposa alla perfezione con qualunque ambito delle nostre vite, anche in quello dentistico. Parlando di prevenzione dentale il pensiero corre subito all’odontoiatria conservativa. Di che cosa si tratta?

 

Cosa significa odontoiatria conservativa?

I denti sono un vero e proprio patrimonio per la nostra esistenza ed in quanto tale va assolutamente salvaguardato. L’odontoiatria conservativa si occupa di preservare la salute dentale e per riuscire in questo intento mette in atto tutta una serie di terapie conservative.
Prima di addentrarci nella pratica è necessario individuare il principale nemico della conservativa dentale. Stiamo parlando ovviamente delle carie. Possiamo definirle come la problematica dentale più diffusa al mondo. Tuttavia, la loro notorietà non deve trarre in inganno: le carie dentali se prese per tempo sono un problema da poco, ma se trascurate possono compromettere gravemente la salute dei denti.

Perché si formano le carie?

Sfatiamo immediatamente un luogo comune: le carie dei denti non riguardano solo i bambini. Questi, a causa della loro passione per caramelle e gli zuccheri in generale, sono effettivamente facili prede delle carie, ciò nonostante, si possono sviluppare a qualunque età.
Nella lista delle cause delle carie dentali troviamo un’alimentazione scorretta (carica di grassi e dei già citati zuccheri), scarsa igiene orale, l’abuso di sigarette ed anche alcune particolari patologie. Ad esempio, chi soffre di diabete ha una salivazione minore rispetto agli altri individui: la saliva è un elemento fondamentale per proteggere i denti dall’azione dei batteri.
Come si forma una carie dal punto di vista scientifico? I batteri si annidano nella nostra bocca – soprattutto se facciamo poca attenzione all’igiene orale – e si mescolano con i residui di cibo e saliva. Questo deposito origina la tanto temuta placca, quella patina antiestetica che si appiccica sulla superficie del dente.
Se non rimossa, la placca con il passare del tempo indebolisce lo smalto dentale. Si verifica così il processo di demineralizzazione. Lo smalto è composto per il 97% da sostanze minerali che vengono pian piano erose dall’azione della placca indebolendo i denti e lasciandoli esposti all’azione delle carie.

Quali sono i sintomi delle carie?

Accorgersi della presenza di una carie è piuttosto semplice. Infatti, si manifestano spesso e volentieri con un fastidioso mal di denti ed una pronunciata sensibilità ai cibi e bevande calde e fredde. Dal punto di vista estetico si notano dei solchi nella parte superiore dei denti e la presenza di alcune macchie scure.

Tipi di carie

L’odontoiatria conservativa si occupa della cura della carie adottando, in base al caso clinico, terapie differenti. Infatti, le carie dentali costituiscono un processo degenerativo che, a seconda dello stato di avanzamento, richiede una tipologia di intervento diversa.
In campo dentistico il grado di avanzamento delle carie dentali viene suddiviso in 4 livelli diversi:

  • primo livello: rappresenta la fase iniziale dell’ “attacco” alla salute dei nostri denti. Si notano delle macchie scure sui denti con la presenza di alcuni piccoli fori nello smalto dentale;
  • secondo livello: la carie supera lo smalto dentale ed intacca la dentina, ovvero quel tessuto calcificato che protegge la radice del dente. Quando il processo di degenerazione raggiunge tale livello inizia a verificarsi il poco piacevole mal di denti;
  • terzo livello: la carie si spinge fino al cuore del dente, ovvero la polpa. Si tratta di un tessuto morbido caratterizzato da nervi e vasi sanguigni responsabili della “vita” del dente.
  • quarto livello: il peggiore ed in molti casi senza ritorno. La carie dentale si estende fino all’osso compromettendone la sua struttura.

Le terapie conservative dei denti

È arrivato il momento di passare all’azione ed osservare da vicino come curare le carie. La tecnica più comune e più diffusa nel ramo dell’odontoiatria conservativa è l’otturazione. In cosa consiste?
L’otturazione dentale è una sorta di “tappo” che viene applicato sulla parte scavata dalla carie andando a risolvere il problema dentale ed evitando la formazione di nuove carie nello stesso punto in futuro. Parlando di otturazione dentale sovviene alla mente la vecchia amalgama, quella pasta color grigio ed antiestetica, che veniva utilizzata per porre riparo al processo degenerativo delle carie.
Non c’è da temere: oggi, la quasi totalità dei dentisti esegue le otturazioni dentali usando il composito. Si tratta di un materiale composto da resine sintetiche e particelle riempitive di vetro, ceramica e quarzo. La sua colorazione è praticamente identica a quella dei denti naturali rappresentando così la soluzione migliore anche dal punto di vista estetico.
Prima dell’applicazione dell’otturazione il dentista esegue un’accurata rimozione della carie e la conseguente disinfezione e lucidatura.

Un’alternativa all’otturazione dentale: l’intarsio dentale

Tra le terapie previste dall’odontoiatria conservativa c’è anche l’intarsio dentale. In ambito tecnico viene definito come restauro indiretto. Cosa significa?
A differenza dell’otturazione dentale, la protesi non corrisponde ad una “pasta” inserita direttamente sul dente: viene realizzata prima in uno studio odontotecnico e solo successivamente applicata al paziente. L’intarsio dentale riesce a raggiungere una profondità maggiore rispetto all’otturazione e quindi può essere una valida soluzione anche quando il processo degenerativo messo in atto dalla carie è in fase piuttosto avanzata.

Come si fa un intarsio dentale?

Come già visto per l’otturazione dentale, il primo step riguarda la preparazione del dente: il dentista rimuove la parte danneggiata, la disinfetta ed infine modella il dente stesso per renderlo della forma idonea ad accogliere l’intarsio dentale. Dopo questo primo passaggio si effettua l’impronta che verrà spedita allo studio odontotecnico per la creazione della nuova protesi. Nel frattempo, il dentista mette a riparo la cavità dentale con un’otturazione provvisoria.
Una volta pronto, l’intarsio dentale viene fissato attraverso un’apposita tecnica di cementificazione utile a scongiurare future spiacevoli infiltrazioni batteriche. Questo intervento di odontoiatria conservativa non solo ripristina l’estetica del dente, ma contribuisce a recuperare la funzione masticatoria rendendo i denti più resistenti e duraturi.
Sai, quanto dura un intarsio dentale? Se si presta attenzione all’igiene orale e si effettuano periodicamente visite specialistiche, la protesi può durare fino a 20 anni.
Se vuoi saperne di più sull’odontoiatria conservativa, oppure stai cercando la soluzione a qualunque altro problema dentale, contattaci senza impegno: il team di esperti dello Studio Priotti lavora per la salvaguardia del tuo sorriso!

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