Come curare il bruxismo negli adulti?

Ti sei mai svegliato con un fastidioso dolore alla mandibola? Forse ancora non lo sai, ma potrebbe essere un sintomo del bruxismo. Di cosa si tratta?

Scopriamolo partendo proprio dall’etimologia della parola. Il termine deriva dal latino “brùcho” che significa “digrignare i denti”. Un’azione involontaria assolutamente da non prendere sottogamba: il bruxismo negli adulti colpisce ben il 20% della popolazione italiana. Le due arcate dentali durante il sonno si stringono e sfregano tra loro in maniera ritmica e violenta per una durata di circa 5/10 secondi. Inoltre, il bruxismo non si sviluppa solo nelle ore notturne. Infatti, in alcuni casi il digrignamento può verificarsi nella fase R.E.M ed anche durante il giorno.

Come si sviluppa il bruxismo negli adulti?

L’origine del bruxismo viene collocata solitamente nell’infanzia. I più piccoli possono soffrire di alcuni disturbi del sonno detti “microrisvegli”, i quali non sono altro che dei bruschi risvegli causati da una particolare condizione di stress. Il digrignamento dei denti può fare le sue prime apparizioni proprio durante questi fenomeni. Non a caso, i pediatri consigliano ai genitori di ricreare nelle camerette dei propri figli un ambiente orientato al relax per scongiurare certe tensioni durante le ore notturne.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i fenomeni di bruxismo scompaiono con il completamento della dentizione nei bambini. Cosa fare invece quando continuano ad essere una costante anche nell’età adulta?

Cerchiamo prima di tutto di individuarne le cause. La genesi del bruxismo negli adulti non è ben definita ed a volte può anche dipendere da una predisposizione genetica. In linea di massima però esistono alcune situazioni che concorrono allo sviluppo della patologia. Proviamo a sintetizzarle:

• periodi di ansia e stress che influiscono negativamente sul sonno;
• utilizzo di alcuni farmaci come ad esempio gli antidepressivi;
• l’assunzione di sostanze stupefacenti;
• presenza di malocclusioni all’interno della cavità orale.

Il bruxismo negli adulti non va sottovalutato

Come abbiamo già sottolineato, chi soffre di bruxismo si sveglia solitamente con dolori mandibolari e cefalee. Al tempo stesso si possono riscontrare fastidi al collo, alla schiena e anche male alle orecchie. Tutto ciò accade perché il bruxismo negli adulti altera l’equilibrio muscolare del nostro organismo.

La patologia non va assolutamente sottovalutata. Infatti, con il passare del tempo l’azione di digrignare i denti può provocare la disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e nei casi più gravi usurare le arcate dentali compromettendo la loro funzione.

Il bruxismo in età adulta causa danni allo smalto dei denti. La continua abrasione può anche favorire l’insorgere delle carie e – elemento ancor più preoccupante – far emergere la dentina, ovvero la sostanza che caratterizza le pareti dei denti che racchiudono la polpa e i canali radicolari.

Davanti ai primi sintomi di bruxismo il consiglio è quello di rivolgersi immediatamente ad uno specialista. Se trascurato il digrignamento indebolisce sempre più i denti rendendoli estremamente sensibili al caldo e al freddo. Negli scenari peggiori il bruxismo negli adulti determina anche danni all’osso con relativo scollamento della gengiva.

Come curare il bruxismo?

A questo punto del nostro racconto sorge spontaneo chiedersi: quali sono i rimedi per il bruxismo? L’intervento più comune per far fronte agli effetti negativi del digrignamento dei denti è indubbiamente l’applicazione di un bite dentale. Come funziona?

Il bite notturno per il bruxismo è una mascherina trasparente – una sorta di apparecchio dentale – realizzato con delle resine acriliche. Viene posizionato tra le due arcate dentali svolgendo una funzione di cuscinetto: il bite permette di mantenere così il corretto spazio tra le arcate e soprattutto evita a chi lo indossa di digrignare i denti.

Le funzioni che espleta sono diverse: da un lato cura i disturbi delle articolazioni temporo-mandibolari e la cattiva occlusione dentale, mentre dall’altro protegge lo smalto dei denti e fa sì che i muscoli della mandibola non scarichino la propria pressione sui denti, ma sul bite stesso.

In commercio si trovano diverse tipologie di bite per il bruxismo. Diamo una rapida occhiata ai differenti modelli:

• bite dentale personalizzato: il dentista, dopo aver diagnosticato la patologia e dopo aver preso un’impronta, realizza la mascherina su misura;
• bite dentale automodellante: è una mascherina termoplastica che, una volta indossata, si adatta all’impronta dentale;
• bite dentale preconfezionato: facilmente reperibile in farmacia, la mascherina si caratterizza per una serie di dimensioni e misure standard

Il consiglio è quello di contattare il proprio dentista di fiducia per la realizzazione di un bite dentale personalizzato: lo specialista dopo un’analisi approfondita dello stato di salute della tua bocca costruirà un bite su misura per porre rimedio nel migliore dei modi al problema dentale.

I bite automodellanti e preconfezionati si trovano nelle farmacie a poche decine di euro. Tuttavia, potrebbero avere effetti controproducenti: se utilizzati senza una prescrizione medica potrebbero determinare problemi occlusali, muscolari, di postura e addirittura uno spostamento dei denti.

Quanto costa un bite per il bruxismo?

Il bite dentale però non è l’unica arma contro il bruxismo. Certe buone e sane abitudini saranno decisamente d’aiuto per scongiurare il digrignamento dei denti. Ad esempio, praticare sport all’aria aperta, così come seguire delle lezioni di Yoga, aiuta a ridurre i livelli di stress del nostro corpo e di conseguenza a ridurre le manifestazioni della patologia. Un altro toccasana è l’assunzione di infusi e tisane prima di andare a letto: calmano i nervi e placano l’ansia.

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