cos e e come curare la parodontite studio priotti
pubblicato il:14/10/2022
di:Dott.ssa Anita De Agostini

Con la parodontite non si scherza! Sapevi che la patologia, detta comunemente piorrea, è una delle malattie più diffuse al mondo? Si piazza addirittura al sesto posto di questo spiacevole classifica: sul pianeta ne soffrono circa 743 milioni di persone. Rientrando invece nei confini del Belpaese possiamo affermare che un italiano su dieci è afflitto dalla parodontite.

Tuttavia, non c’è bisogno di disperare! La piorrea dei denti si può prevenire con tutta una serie di piccoli accorgimenti. Anche negli stadi avanzati della malattia è possibile mettere in pratica terapie specifiche che porteranno ad un netto miglioramento del quadro clinico.

Che cos’è la parodontite?

Prima di riflettere su come curare la piorrea, proviamo a definirla meglio. La parodontite è un’infiammazione degenerativa del parodonto, ovvero del tessuto di sostegno dei denti. È necessario fare una precisazione: l’infiammazione, come molti pensano, non colpisce esclusivamente le gengive (che si arrossano ed iniziano a sanguinare), ma si può spingere fino al legamento parodontale e nei casi peggiori arrivare all’osso alveolare. 

Con legamento parodontale s’intende il tessuto che si interpone tra la radice e il dente, mentre con osso alveolare si fa riferimento alla porzione ossea in cui alloggia il dente. Quando la parodontite degenera fino alla zona appena citata il rischio è la perdita dei denti. Quali sono le cause che determinano l’insorgere della piorrea?

Quali sono le cause della piorrea?

I responsabili della piorrea sono i batteri della placca dentale, i quali si sviluppano se viene lasciata loro la possibilità di trovare un habitat favorevole all’interno della nostra bocca. Tradotto: i batteri si insidiano tra i nostri denti quando l’igiene orale risulta carente. Anche le cattivi abitudini, in particolar modo l’abuso di sigarette, sono ottimi alleati della placca.

La cattiva pulizia dei denti dà luogo ad un vero e proprio effetto domino: la placca e il tartaro si depositano tra i denti e le gengive che con il tempo cominciano a regredire. La regressione gengivale è infatti uno dei primi sintomi della parodontite. Le gengive si arrossano ed iniziano a sanguinare provocando anche poco piacevoli fenomeni di alitosi. A livello estetico, i denti, soprattutto nell’area degli incisivi, appariranno più allungati. In sostanza il dente si scopre diventando più debole e più sensibile al caldo e al freddo.

Davanti ad un tale quadro clinico occorre intervenire il prima possibile. Come già osservato qualche riga più su, se la piorrea dentale intacca l’osso alveolare, ovvero la “casa” dei denti, il rischio è la caduta di quest’ultimi.

Prima di proseguire sfatiamo una delle opinioni più comuni sulla parodontite, cioè la convinzione che sia ereditaria. Questa è una mezza verità. Infatti, alcuni soggetti possono essere a livello genetico maggiormente predisposti alla piorrea, ma ciò non significa che la contrarranno obbligatoriamente, soprattutto se metteranno in pratica tutta una serie di azioni finalizzate alla prevenzione.

Prevenire è meglio che curare: come evitare la parodontite?

L’arma migliore contro la piorrea dentale è indubbiamente la prevenzione, la quale, come facilmente immaginabile, passa da un’ottima igiene orale. Il lavaggio dei denti è un’operazione imprescindibile che deve essere messa in pratica almeno due volte al giorno. L’ideale sarebbe spazzolare i denti dopo ogni pasto.

Il consiglio è quello di attendere circa 30 minuti dalla fine del pranzo o della cena prima di lavarsi i denti. Il motivo? Le sostanze acide presenti all’interno degli alimenti indeboliscono lo smalto dei denti. Attendendo una mezz’oretta si lascia la possibilità al nostro organismo di ripristinare autonomamente il ph naturale della bocca.

Un’altra precisazione doverosa riguarda le modalità di spazzolamento dei denti. Ovviamente non basta fare su e giù! Il movimento corretto è quello che dalla gengiva si sposta verso la punta del dente. Così facendo si evita che la placca si depositi nel solco della gengiva. Il tempo da dedicare alla pulizia dei denti è di almeno 2-3 minuti a lavaggio.

Inoltre, lo spazzolino non va passato solo sulla superficie esterna dei denti. Anzi, è doveroso spazzolare con maggior attenzione la parte interna della bocca: è proprio qui che si accumula il maggior numero di batteri e tartaro, tutti inseparabili amici della piorrea dentale. Non dimenticarti infine di passare lo spazzolino anche sulle pareti delle guance e sulla lingua!

Rimanendo in tema d’igiene orale, un’altra buona abitudine è l’uso del filo interdentale. Bisogna passarlo prima o dopo il lavaggio dei denti? Nonostante l’opinione comune la risposta esatta è “prima”. Utilizzandolo antecedentemente il filo rimuoverà tutta la placca presente negli interstizi, che successivamente verrà lavata via con il passaggio dello spazzolino.

L’importanza della visita specialistica

Davanti alla comparsa dei primi sintomi della piorrea è necessario rivolgersi al proprio dentista di fiducia per stabilire quale sia la terapia più adatta da seguire. La salvaguardia dei nostri denti non può prescindere da un controllo periodico in studio.

Abbiamo visto nel paragrafo precedente quanto sia fondamentale una buona igiene orale per prevenire la parodontite. Allo stesso tempo è altrettanto importante rivolgersi ad una specialista per effettuare periodicamente una pulizia più approfondita. 

Stiamo parlando della detartrasi: si tratta di un’operazione effettuata da un igienista dentale che consente la rimozione totale della placca e del tartaro. Grazie ad appositi strumenti lo specialista riesce a rimuovere anche i residui più ostici, che si accumulano negli spazi interdentali e nella zona sub-gengivale. In linea di massima la detartrasi andrebbe eseguita ogni sei mesi, ma nei pazienti afflitti da piorrea dentale il dentista potrebbe consigliarla con maggiore frequenza.

La parodontite può comportare anche la formazione delle cosiddette tasche paradontali. A causa della regressione gengivale l’osso si riassorbe generando le tasche all’interno delle quali si accumulano facilmente placca e tartaro. 

In questo caso il dentista potrebbe ricorrere ad un currettage dentale. Le curette non sono altro che degli appositi strumenti utili allo specialista per rimuovere il tartaro sottogengivale. Il trattamento avviene in anestesia locale, in quanto il dentista dovrà “scavare” il solco gengivale.

Gli effetti della parodontite ci insegnano quanto sia importante prendersi cura dei propri denti. Per tale motivo è necessario affidarsi quando necessario a dei professionisti. Lo Studio Priotti è pronto ad aprirti le sue porte per mettere al tuo servizio le competenze di un team qualificato e specializzato nei diversi campi della salute dentale. Contattaci anche solo per un semplice consulto: siamo pronti a regalarti un “nuovo” sorriso!

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