faccette dentali che cosa sono e quando si applicano
pubblicato il:14/09/2022
di:Dott.ssa Anita De Agostini

I denti rovinati possono trasformarsi in motivo d’imbarazzo e disagio sociale. In fondo, tutti noi vorremmo sempre un sorriso perfetto e smagliante come le star della TV. Sorge quindi spontaneo chiedersi: com’è possibile ottenere denti così bianchi? Se stai pensando alla parola “sbiancamento” sei fuori strada. Al giorno d’oggi il settore dell’estetica dentale si avvale di tecnologie molto più efficaci. Ad esempio, hai mai sentito parlare delle faccette dentali?

Che cosa sono le faccette dentali?

Le cause che portano all’usura dello smalto dentale sono molteplici. Si parte da uno stile di vita non particolarmente appropriato – gli abusi di caffè, vino e tabacco sono i primi a finire sul banco degli imputati! – fino ad arrivare ad alcuni trattamenti farmacologici che purtroppo incidono negativamente sul colore dei nostri denti.
Facciamo un attimo di chiarezza: poche righe più su abbiamo affermato che lo sbiancamento non è sempre la soluzione ideale. Infatti, per ottenere buoni risultati è necessario ricorrerci almeno una volta ogni due anni ed inoltre, se la dentatura risulta particolarmente compromessa, sarà difficile tornare indietro a quel bianco naturale tanto auspicato.
Per tale motivo l’alternativa migliore è rappresentata dalle faccette dentali. Si tratta di lamine sottili con uno spessore variabile tra i 0.5 e 0.7 mm, che vengono applicate sulla parte frontale dei denti migliorandone l’aspetto. Il colore bianco e translucido alla stregua dei denti naturali è garantito dai materiali utilizzati: quello più comune è indubbiamente la ceramica, ma esistono anche faccette dentali in composito o in disilicato di litio.
Si ricorre alle faccette dentali non semplicemente per una questione estetica, ma anche e soprattutto per correggere situazioni che col tempo potrebbero trasformarsi in problematiche dentali più gravi.

A cosa servono le faccette dentali?

Le faccette dentali aiutano a restituire un sorriso smagliante, ma anche a porre rimedio a tutte quelle conseguenze negative indotte da certe tipologie di inestetismi dentali. Non a caso, possono essere applicate su denti troppo lunghi o troppo corti. 
Quindi, quali sono i casi più comuni in cui si ricorre alle faccette per i denti rovinati?

  • per correggere un diastema, ovvero lo spazio che dà origine ai celebri “denti separati”;
  • per coprire gli inestetismi provocati da macchie e discromie permanenti sui denti;
  • per mascherare denti scheggiati o rovinati da patologie come il bruxismo, ovvero la tendenza a digrignare i denti che comporta la loro usura e la perdita dello smalto dentale;
  • per ridurre la sensibilità orale nei confronti degli sbalzi termici.

È importante sottolineare un concetto fondamentale: prima di effettuare l’applicazione delle faccette dentali è necessario curare i denti per porre rimedio alle patologie che li affliggono. Prendiamo proprio il caso del bruxismo: sarebbe inutile appore delle faccette dentali senza aver risolto il problema del digrignamento. Infatti, l’azione inconsapevole di “sfregare” i denti provocherebbe rapidamente anche l’usura delle lamine rendendo inutile l’investimento effettuato.

L’importanza della riabilitazione occlusionale

Come appena evidenziato, l’applicazione delle faccette dentali va preceduta da un’analisi dello stato di salute dei denti. Partendo da esami accurati della cavità orale si sviluppano successivamente tutte le terapie se ovviamente necessarie. Solo in presenza di una condizione ottimale dei denti procederemo all’applicazione delle faccette dentali.
Allo Studio Priotti consigliamo ai nostri pazienti, prima dell’inserimento delle faccette, un percorso di riabilitazione occlusale. La nostra filosofia è molto semplice: non esiste estetica senza funzione. Per tale motivo ti guideremo in un percorso di riabilitazione della masticazione per raggiungere l’estetica desiderata in perfetto equilibrio con tutte le funzioni della tua bocca.
Un buon dentista pone sempre al primo posto la salute orale del proprio paziente: concentrarsi solo sull’estetica sarebbe controproducente. Ad esempio, l’applicazione delle faccette dentali non precedute da un adeguato percorso riabilitativo, potrebbe produrre come risultato denti bianchi, ma non integrati nella masticazione. Tutto ciò genererebbe problemi di abrasione, sensibilità e della masticazione causando scheggiature alle stesse faccette dentali nel tempo.

Come si svolge la prima visita?

La prima visita consiste sostanzialmente nello studio del caso: attraverso le radiografie, le foto dei denti e del viso, il rilievo delle impronte e dell'occlusione personalizzata si cerca di comprendere quale sia la tipologia di intervento più adeguata per la bocca del paziente. 
Dopodiché, si passa alla cosiddetta fase di mock-up. Il dentista, tramite l’applicazione di alcune faccette provvisorie rimovibili valuta il risultato estetico finale consultandosi anche con il paziente. Se necessario il dentista valuta anche l’applicazione di rialzi occlusali. Quest’ultimi sono dei veri e propri ausiliari ortodontici, che dischiudendo le arcate dentali permettono di ridurre l’entità delle forze necessarie per eseguire determinati movimenti.
Trovata la soluzione ottimale viene presa un’ulteriore impronta dentale sulla quale verranno realizzate le faccette dentali definitive.
In alcuni casi potrebbe essere consigliabile una riabilitazione ortodontica prima di applicare le faccette dentali, quando il paziente presenta:

  • deglutizione disfunzionale
  • bruxismo-serramento
  • masticazione inversa
  • malocclusione
  • affollamento dentale
  • dolori muscolo-scheletrici

Oltre alla riabilitazione occlusale, prima dell’applicazione delle faccette dentali, è altrettanto fondamentale eseguire laddove necessario una terapia conservativa dentale. L’obiettivo della terapia è prevenire lo sviluppo di patologie e curare le carie in modo precoce.
Le operazioni di ortodonzia conservativa prevedono la pulizia della cavità del dente colpita da carie seguita da un’attività di disinfezione. Una volta ripulita accuratamente l’area interessata si procede infine alla ricostruzione della parte dentale rimossa attraverso un’otturazione dentale.

Come si mettono le faccette dentali?

Tuttavia, c’è ancora un passaggio prima dell’inserimento delle faccette: la preparazione dei denti. Questi vengono laminati di 0,5-0,7 mm in maniera tale da eliminare lo smalto per far sì che l'adesivo, grazie alla quale verranno incollate le faccette dentali, possa aderire perfettamente. 
Quando i denti invece si presentano di forma più piccola o sono situati in posizione arretrate, le faccette dentali possono essere applicate direttamente sullo smalto senza ricorrere ad alcun trattamento preliminare.

Quale materiale scegliere e quanto durano?

Il materiale più comunemente usato per la costruzione delle faccette dentali è certamente la ceramica. Garantisce un’ottima resa estetica riproducendo anche quell’effetto trasparenza tipico dei denti naturali. Inoltre, spicca per la sua resistenza: le faccette dentali in ceramica possono durare fino a 20 anni.
Un’altra opzione è fornita dal composito dentale, ovvero una sorta di pasta caratterizzata da particelle riempitive come quarzo, vetro o ceramiche mescolate insieme ad una percentuale minore di resine acrilate. Nonostante il suo costo sia contenuto, la resa estetica non è delle migliori, così come la sua resistenza: le faccette dentali in composito durano in media 10 anni.
Ultimo, ma non meno importante materiale, è il disilicato di litio. Viene utilizzato nel campo dell’estetica dentale da pochi anni e spicca per la sua elevata resistenza.

L’ultima evoluzione: le faccette no-prep

Una delle ultime innovazioni nel campo dell’odontoiatria estetica è rappresentata dalle faccette dentali no-prep. Qual è la differenza sostanziale rispetto alle classiche faccette raccontate fin qui?
Possono essere impiegate senza bisogno di limare lo smalto dentale. Infatti, le faccette no-prep (da “no preparation”, cioè senza preparazione dentale) sono sottilissime lamine – ancora più fini rispetto a quelle tradizionali – applicate direttamente sulla superficie dei denti senza appunto alcuna rimozione di smalto. Ciò significa che non sarà necessario utilizzare il trapano, né  tantomeno anestetizzare il paziente.
A differenza delle faccette classiche, le no-prep sono teoricamente reversibili, ovvero possono essere rimosse senza alcun problema. Tuttavia, non sono adatte a tutti i pazienti.
Per poterle applicare senza limatura, devono essere soddisfatte condizioni cliniche specifiche:

  • denti di dimensioni ridotte, retrusi (cioè “in dentro”) o leggermente inclinati verso la lingua;
  • spazi interdentali visibili (diastemi), in cui la faccetta può riempire lo spazio senza creare eccessi volumetrici;
  • situazioni in cui è necessario allungare i denti anteriori per motivi estetici o funzionali;
  • denti non affetti da carie né da gravi disallineamenti.

Al contrario nei pazienti con denti già sporgenti, affollati, molto discromici o con ricostruzioni estese, la tecnica no-prep non è consigliata.

Manutenzione e igiene orale delle faccette dentali

Le faccette dentali, pur essendo progettate per durare nel tempo, non sono immuni all’usura e possono perdere il loro aspetto originario in caso di trascuratezza. La loro manutenzione non è particolarmente complessa, ma richiede costanza e attenzione. Ovviamente, il preservamento del loro aspetto estetico lucente non può prescindere da una buona igiene orale.

Come lavarsi i denti con le faccette dentali?

Come per i denti naturali, anche le faccette devono essere pulite accuratamente ogni giorno. Anche la loro igiene quotidiana aiuta a prevenire la formazione di placca batterica lungo il margine gengivale.
Proviamo a stilare una lista delle buone pratiche di igiene orale da tenere sempre a mente:

  • spazzolare i denti almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo ogni pasto, con uno spazzolino a setole morbide che non abrada lo smalto né la superficie delle faccette dentali;
  • utilizzare un dentifricio non abrasivo, senza microgranuli o sostanze sbiancanti aggressive, che potrebbero opacizzare la superficie ceramica o danneggiare la resina adesiva;
  • passare il filo interdentale quotidianamente, per rimuovere i residui di cibo e la placca dalle zone più difficili da raggiungere.

L’importanza delle visite di controllo

Almeno ogni 6 mesi è fondamentale effettuare una visita odontoiatrica di controllo, durante la quale il dentista verificherà:

  • l’integrità delle faccette;
  • la condizione del legame adesivo tra faccetta e dente;
  • l’eventuale presenza di infiammazioni gengivali;
  • segni di bruxismo, fratture o usura.

Altrettanto importanti sono le sedute di pulizia professionale. Quando sono presenti delle faccette dentali, la detartrasi viene eseguita con strumenti adatti a questo tipo di superficie, come ad esempio le punte in teflon o in plastica al posto di quelle d’acciaio. 
Allo stesso tempo l’igienista applicherà paste lucidanti non abrasive. Il consiglio è quello di eseguire una seduta di pulizia professionale all’incirca ogni sei mesi.

I comportamenti da evitare

Alcuni comportamenti quotidiani, spesso involontari, possono compromettere la tenuta o l’integrità delle faccette dentali. Tra questi:

  • mordersi le unghie, abitudine che può causare microfratture;
  • usare i denti per aprire confezioni o strappare fili;
  • masticare oggetti duri come penne, tappi o ghiaccio;
  • assumere chewing gum per lunghi periodi, che possono stressare il legame adesivo, soprattutto nei casi con bruxismo latente;
  • evitare il fumo di sigaretta, principale responsabile di ingiallimenti e alterazioni cromatiche, in particolare sulle faccette in composito.

Particolare attenzione va prestata anche all’alimentazione. Infatti, bisognerebbe limitare le bevande pigmentanti come il caffé e il vino e ridurre l’assunzione di cibi acidi che potrebbero ammorbidire la resina delle faccette dentali ed aumentare la sensibilità dei denti.

Quanto costano le faccette dentali?

Il costo delle faccette varia in funzione del materiale e della complessità del caso. Indicativamente i prezzi sono:

  • composito: da 200 a 600 € a dente;
  • ceramica: da 600 a 1.700 € a dente;
  • disilicato di litio: da 700 a 1800 € a dente.

Il consiglio resta sempre quello di rivolgersi ad uno studio formato da professionisti competenti, come lo studio Priotti in Corso Vittorio Emanuele 52 a Torino: il nostro team valuterà con attenzione il tuo caso e ti consiglierà la soluzione più adatta per tornare a sorridere senza imbarazzi!

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