Un sorriso è sinonimo di felicità. Una dentatura bianca e smagliante aiuta ad affrontare al meglio le giornate: oltre a garantire ottime funzioni masticatorie, permette di sentirci a nostro agio nelle diverse situazioni sociali che affrontiamo quotidianamente. Tuttavia, con il passare degli anni, un po’ per l’usura del tempo ed un po’ per l’insorgere di certe patologie, può giungere quello spiacevole momento della perdita dei denti. L’unica soluzione resta la classica dentiera? Mai sentito parlare di implantologia dentale?
L’obiettivo dell’implantologia dentale è quello di ripristinare le funzioni dei denti naturali ormai mancanti sostituendoli con degli impianti osteointegrati. I cosiddetti impianti dentali possono sostituire un dente singolo oppure un gruppo di denti.
Che cosa significa impianto osteointegrato? L’impianto dentale si integrerà, o per meglio dire si salderà, con l’osso del paziente. Per comprendere tale processo osserviamo nel dettaglio tutti gli elementi che compongono un impianto:
Durante un intervento di implantologia dentale il dentista inserirà la vite in titanio all’interno dell’osso, proprio laddove il dente risulta mancante. Il titanio non è certamente un materiale scelto a caso: è il più indicato per la realizzazione di impianti dentali, in quanto perfettamente biocompatibile. Infatti, grazie all’utilizzo di questo materiale si scongiura qualunque possibilità di rigetto.
Una volta inserita, la vite in titanio a causa del già citato processo di osteointegrazione, diventerà un tutt’uno con l’osso e garantirà solidità e stabilità all’impianto. Le tecniche di implantologia dentale sono ben rodate ed estremamente sicure.
I primi impianti dentali risalgono addirittura al 1952, quando il professor Brånemark, che potremmo definire il “papà dell’implantologia dentale” testò il primo. In 70 anni di storia la tecnologia ha fatto passi da giganti anche nel ramo dell’odontoiatria rendendo gli impianti dentali talmente efficienti da assicurare al paziente le medesime prestazioni dei denti naturali.
L’implantologia dentale ha restituito il sorriso a centinaia di migliaia di pazienti. Tuttavia, prima di eseguire un intervento del genere, è necessario valutare ogni singolo caso molto attentamente. Ad esempio, in alcune specifiche situazioni non sarà possibile applicare un impianto dentale. Quali sono?
quando il paziente è affetto dalla parodontite. Prima di ricorrere ad un intervento di implantologia dentale bisogna assolutamente risolvere la patologia con un’adeguata terapia;
quando il paziente è affetto da patologie importanti e complesse come il diabete, la cirrosi epatiche oppure rilevanti scompensi cardiaci. Allo stesso modo un impianto dentale non può essere applicato ad un paziente sottoposto ad un ciclo di chemioterapia o radioterapia.
Escluse queste fattispecie, l’analisi preliminare del dentista si concentrerà in particolar modo sullo “stato di salute” delle porzioni ossee dell’arcata superiore ed inferiore. Infatti, affinché l’intervento di implantologia dentale vada a buon fine è fondamentale determinare quanto stabile potrà essere il supporto osseo.
Per comprenderlo al meglio il dentista si baserà sulle informazioni ottenute attraverso una TAC Cone Beam, seguita successivamente dalla creazione e dallo studio di alcuni calchi in gesso. Solo a questo punto potrà valutare la fattibilità e la tipologia di impianto dentale più adatto al paziente.
Valutate con attenzione le condizioni di fattibilità, è tempo d’inserire l’impianto dentale. Gli interventi di implantologia dentale si svolgono in anestesia locale. Anticipo una tua possibile domanda: quanto è dolorosa l’operazione?
Durante l’intervento non sentirai alcun dolore per la presenza dell’anestesia. Il giorno successivo invece le gengive potrebbero gonfiarsi e causare dolore. Ciò nonostante, basterà una semplice terapia antibiotica per mettersi il tutto alle spalle. Inoltre, per permettere alle ferite di rigenerarsi rapidamente si consiglia di evitare di mangiare nei primi giorni cibi troppi caldi. Meglio sostituirli con qualche yogurt ed un pur sempre piacevole gelato.
Tornando all’operazione di implantologia dentale è possibile distinguere due modalità di applicazione:
Quali sono le differenze? Per quanto riguarda la tecnica a carico differito il dentista introdurrà nella prima fase una vite in titanio nell’osso, che verrà chiusa all’estremità superiore con una vite di guarigione. Quest’ultima affiorerà dalla superficie della gengiva.
Passato il tempo necessario alla vite in titanio per osteointegrarsi con l’osso (circa 3-4 mesi), la vite di guarigione verrà rimossa per lasciare spazio alla protesi definitiva.
Nell’impianto a carico immediato invece verrà inserita una protesi dentale provvisoria entro 36 ore dall’intervento. Questa tecnica assicura al paziente di ottenere l’impianto dentale in un’unica seduta. Dopo 3-4 mesi la protesi provvisoria verrà sostituita con una definitiva. Va però sottolineato che l’applicazione a carico immediato richiede un osso in buono stato per garantire la buona riuscita dell’intervento.
Come già accennato, l’implantologia dentale permette la sostituzione di un singolo dente, ma anche l’applicazione di un ponte o la sostituzione di un’intera arcata. In quest’ultimo caso la tecnica più utilizzata è la “All on Four”, la quale consiste nell’inserimento di quattro pilastri sui quali verrà successivamente montata la protesi dentaria.
La nuova protesi dentaria rispecchierà tutte le funzioni dei denti naturali. Per quanto riguarda la pulizia, il dentista ti spiegherà con cura le manovre di igiene orale da effettuare casa. Insomma, non c’è nulla da temere: è solo tempo di tornare a sorridere!
Nei paragrafi precedenti abbiamo osservato come il dentista ha il difficile compito di valutare con estrema attenzione le condizioni di fattibilità dell’impianto dentale. Che cosa fare quando nel paziente l’osso è particolarmente carente?
Sono presenti più opzioni a disposizione. Una delle soluzioni più comuni è rappresentata dagli interventi di rigenerazione ossea: si stimola la formazione di nuovi tessuti attraverso l’innesto di materiali biocompatibili al di sotto della gengiva.
Quando questa strada non è percorribile il dentista potrebbe suggerire l’utilizzo di mini impianti, i quali avendo una lunghezza di gran lunga inferiore rispetto ai classici impianti dentali, possono essere inseriti e stabilizzati anche su ossi in parte già usurati.
Con l’evoluzione dell’implantologia dentale la perdita dei denti non è più un trauma insormontabile. Rivolgiti allo Studio Priotti anche per un semplice consulto: la nostra squadra di professionisti è pronta a mettersi al tuo servizio per aiutarti a risolvere ogni genere di problema dentale. Lavoriamo per farti tornare il sorriso!