I denti sono un vero e proprio patrimonio della nostra esistenza. Grazie ad essi abbiamo potuto addentare il nostro primo pasto solido, sostenere un discorso con una pronuncia perfetta e sfoggiare un sorriso smagliante all’occorrenza. Proprio perché rappresentano un patrimonio, i denti vanno salvaguardati fin dalla nascita!
La prevenzione dentale nei bambini è un aspetto assolutamente da non sottovalutare. La cura dei denti dei più piccoli rientra nelle competenze dei genitori, ai quali spetta il non facile compito di trasmettere ai propri figli l’importanza dell’igiene orale. Tuttavia, non saranno soli in questa difficile impresa: chi li aiuterà?
Sai come si chiama il dentista dei bambini? Il pedodonzista. Ecco, sarà proprio lui a supportare mamma e papà nel percorso – a volte lungo e tortuoso – della prevenzione dentale nei bambini.
Uno degli errori più comuni tra i genitori è credere che si debba cominciare a preoccuparsi della salute orale dei propri figli a partire dalla comparsa del primo dentino. Sapevi che la crescita ossea di quelle che diventeranno poi le arcate dentali inizia già dall’utero?
Partendo da questo presupposto è più che mai essenziale iniziare a prendersi cura della bocca del neonato fin dalle prime settimane. Facciamo però un passo alla volta ed osserviamo le cosiddette “tappe dell’igiene orale” nei bambini. In fondo, la prevenzione passa anche dalla conoscenza.
Anche prima che spunti il primo dentino, la bocca del neonato necessita attenzioni. Nonostante questa fase venga spesso erroneamente trascurata, i genitori dovrebbero passare una garza sterile inumidita sulle gengive dopo la poppata, in maniera tale da rimuovere i residui di latte e far familiarizzare il bambino con i gesti riguardanti la pulizia orale.
Lo sviluppo della dentizione comporterà invece il passaggio allo spazzolino. Ancora una volta saranno i genitori a farsi carico dell’igiene orale dei propri figli spazzolando i loro denti almeno due volte al giorno.
Esistono in commercio veri e propri spazzolini da neonato:si tratta di strumenti adatti all’impugnatura di mamma e papà caratterizzati da un testina piccolissima e setole morbidissime. La loro struttura consente di non irritare le gengive del piccolo. L’uso del dentifricio non è ancora necessario: la priorità è far comprendere al bambino che pulire la bocca è un gesto quotidiano, naturale e non fastidioso.
L'obiettivo è creare un’associazione positiva tra il bambino e la pulizia della bocca, affinché il momento dello spazzolamento diventi parte della routine quotidiana.
Uno dei momenti principali nello sviluppo di un bambino è quello dell’imitazione dei gesti degli adulti: un’attività che può giocare a favore della prevenzione dei loro denti. Infatti, il “gioco delle imitazioni” può diventare la chiave di volta per insegnare l’abitudine allo spazzolamento.
Tra i due e i quattro anni si consolida la dentatura da latte e compaiono i molari decidui, particolarmente vulnerabili alla carie a causa della loro posizione e struttura.
In questa fase il bambino molto probabilmente vorrà lavarsi i denti da solo ed indubbiamente su questo punto va incoraggiato. Tuttavia, è importante che l’adulto resti presente, trasformando il momento della pulizia in un gioco condiviso, divertente e istruttivo.
È utile ad esempio proporre spazzolini colorati, raccontare storie sui “mostri della placca” o usare clessidre o canzoncine per rendere più stimolante il tempo dedicato allo spazzolamento.
A questa età si può iniziare a usare il dentifricio, purché sia formulato per l’età (con fluoro in quantità adeguata, massimo 500 ppm) e utilizzato in quantità molto ridotta (generalmente pari a un chicco di riso). Attenzione anche ad evitare che il piccolo si mangi il dentifricio direttamente dal tubetto!
A partire dai 4 anni, il bambino inizia a sviluppare una migliore coordinazione motoria. Può impugnare lo spazzolino con più sicurezza e compie movimenti sempre più corretti. Ciò nonostante, anche in questa fase la supervisione di un adulto resta indispensabile.
Verso i 6 anni inizia a svilupparsi la dentizione permanente. I molari permanenti spuntano dietro i denti da latte e sono molto esposti al rischio di carie. La loro posizione arretrata li rende difficili da pulire, e il fatto che siano “appena nati” li rende ancora più fragili.
Per tale motivo è indispensabile che l’igiene orale sia accurata e quotidiana. Ovviamente la presenza di un genitore rappresenta un supporto in più. Lo spazzolamento dovrebbe avvenire almeno due volte al giorno, sempre dopo i pasti principali e soprattutto prima di andare a dormire.
È il momento giusto anche per iniziare a insegnare la tecnica corretta ai propri figli: lo spazzolino va inclinato di 45° verso la gengiva e mosso con piccoli movimenti dall’alto verso il basso, oppure circolari, senza mai strofinare orizzontalmente.
La motivazione del bambino può essere stimolata con strumenti semplici, come ad esempio un piccolo premio per la costanza.
Con l’arrivo dei denti permanenti, comincia una nuova fase, delicata e complessa: la dentizione mista. I denti da latte convivono con quelli definitivi, creando un ambiente in cui è più facile che si accumuli placca e si formino carie. Inoltre, i nuovi denti permanenti non sono ancora del tutto mineralizzati e sono quindi più vulnerabili agli attacchi acidi dei batteri.
Di conseguenza, l’igiene orale deve essere sempre più completa. Oltre allo spazzolamento dopo ogni pasto, è importante iniziare a introdurre il filo interdentale – specialmente se i denti crescono vicini tra loro – e, in alcuni casi, anche lo scovolino. Se il bambino inizia un trattamento ortodontico con apparecchio, le manovre di pulizia devono essere ancora più scrupolose.
Anche la scelta del dentifricio cambia: dai 6 anni in poi si può passare a un prodotto con fluoro tra 1000 e 1450 ppm, con una quantità pari a un pisello, purché venga risciacquato correttamente.
Quando si parla di prevenzione dei denti nei bambini non si può banalizzare il problema della carie. Spesso considerate erroneamente un disturbo “da adulti”, le carie possono colpire già a partire dai primissimi anni di vita e rappresentano uno dei problemi dentali più diffusi durante l’età evolutiva.
Dal punto di vista medico, la carie non è semplicemente un "buco nel dente", ma una patologia infettiva multifattoriale causata dall’azione combinata di batteri e zuccheri. I microrganismi presenti nella placca, in particolare lo Streptococcus mutans, metabolizzano gli zuccheri semplici contenuti negli alimenti e producono acidi che attaccano progressivamente lo smalto dentale, la prima barriera di protezione del dente.
Se non intercettata in tempo, la carie progredisce verso gli strati interni del dente – la dentina prima, e poi la polpa – provocando infiammazione, dolore acuto e, nei casi più gravi, infezioni e ascessi. In età pediatrica, la progressione della lesione cariosa è particolarmente rapida, perché lo smalto dei denti da latte è più sottile e meno mineralizzato.
I bambini sono più esposti alle carie dentali per una serie di fattori che spesso si combinano tra loro. Tra le principali cause troviamo:
Un’altra convinzione molto pericolosa per la salute dentale dei bambini è quella secondo cui non valga la pena curare le carie dei denti da latte perché “tanto cadranno”. In realtà, trascurare la salute dei denti decidui può avere gravi conseguenze a lungo termine.
Oltre a causare dolore e infiammazione, una carie non curata può portare alla perdita precoce del dente, con il rischio che lo spazio venga occupato dai denti vicini, ostacolando l’eruzione dei denti permanenti e favorendo problemi ortodontici futuri.
Inoltre, la presenza di un’infezione in un dente deciduo può danneggiare il germe del dente permanente sottostante, compromettendone la corretta formazione.
La prima visita dal dentista, o per meglio dire dal pedodonzista, andrebbe effettuata intorno al quarto anno di età. In questo caso la finalità è duplice: da un lato lo specialista controllerà lo stato di salute e lo sviluppo della bocca del bambino, mentre dall’altro inizierà ad instaurare un rapporto di conoscenza e soprattutto di fiducia con il piccolo paziente.
Far diventare la visita dentistica una prassi nella vita del bambino lo aiuterà a scongiurare l’insorgere della fobia del dentista. Infatti, tale paura sorge nella maggior parte dei casi quando il piccolo si ritrova catapultato in studio per far fronte ad una dolorosa carie o ad un problema dentale trascurato. Nasce così la sbagliata associazione dentista-dolore!
La prima visita dal dentista serve in particolar modo per effettuare una diagnosi precoce delle malocclusioni. In questi casi si ricorre ad interventi di ortodonzia caratterizzati da apparecchi mobili. Grazie ad essi è possibile correggere durante la fase di crescita alcuni problemi dentali come il mento in avanti, il palato stretto e la posizione della lingua.
Le patologie appena citate sono molto più complesse da correggere in età adulta quando lo sviluppo osseo della bocca è ormai completato. Per tale motivo è fondamentale attuare tutte le pratiche necessarie di prevenzione dentale nei bambini.
Parlando di prevenzione dentale nei bambini, tra gli aspetti più trascurati dai genitori ci sono solitamente i controlli periodici dal pedodonzista.
Troppo spesso, infatti, i figli vengono portati dal dentista solo quando c’è già un problema: dolore, gonfiore, o carie avanzate. L’approccio corretto dovrebbe essere esattamente l’opposto: le visite vanno programmate periodicamente.
In generale si raccomanda un controllo ogni sei mesi. Questa cadenza permette di mantenere un monitoraggio costante e di adattare le strategie preventive in relazione alla fase di crescita specifica di ogni bambino.
I controlli regolari consentono di intercettare precocemente eventuali problematiche, spesso ancora invisibili o asintomatiche. Attraverso le visite programmate è possibile:
Inoltre, va sottolineato, che i controlli regolari permettono di individuare eventuali problematiche nella fase iniziale dello sviluppo. Di conseguenza l’intervento sarà meno invasivo, in quanto si agirà sulle lesioni iniziali, ed inoltre eviterà trattamenti complessi che risulteranno anche molto più costosi per i portafogli di mamma e papà.
È arrivato il momento di addentrarci nel mondo della pedodonzia. Quali sono le cure dedicate ai bambini?
Come facilmente immaginabile gli interventi più comuni riguardano la formazione delle carie. Quest’ultime si formano a causa dell’assunzione di troppi zuccheri e per la scarsa igiene orale. La prevenzione dentale nei bambini non può far a meno di un controllo periodico delle carie: in loro presenza è necessario intervenire tempestivamente.
Infatti, le carie, se trascurate, possono determinare dolori ed infezioni, ma anche una diminuzione o un ritardo nella crescita delle ossa mascellari, così come gravi malocclusioni. Se il problema viene invece diagnosticato in tempo sarà sufficiente una semplice otturazione per risolverlo.
Rimanendo in tema di prevenzione dentale nei bambini uno degli interventi più comuni nella pedodonzia è la sigillatura dei molari. Di cosa si tratta?
I molari permanenti spuntano solitamente tra il quinto e il settimo anno di età. Questi sono caratterizzati da solchi e fessure che possono facilmente diventare l’habitat preferito dei batteri responsabili delle carie.
Al fine di evitare il proliferare dei batteri la pedodonzia prevede l’otturazione preventiva dei molari. L’intervento è assolutamente indolore. Dopo la pulizia del dente ed il suo isolamento dalla saliva con una diga in gomma, viene applicato sul molare un sigillante che verrà poi fotopolimerizzato utilizzando un’apposita lampada. Alcuni studi hanno dimostrato che la sigillatura preventiva dei molari riduce la presenza di carie in quest’area della bocca.
La pedodonzia tra i tanti interventi finalizzati alla prevenzione dentale nei bambini annovera anche la profilassi con il fluoro. Questo componente è il principale responsabile della fortificazione dello smalto dentale.
In sostanza, la fluoroprofilassi è un intervento terapeutico pensato per ridurre il rischio di un futuro sviluppo delle carie. Dopo la seduta d’igiene, viene applicata al piccolo paziente una maschera contenente gel al fluoro. Questo elemento si lega all’idrossiapatite, la sostanza di cui è composto lo smalto dentale. Da questa unione si genera una nuova molecola, la fluorapatite, la quale resiste maggiormente agli attacchi degli acidi della placca.
La prima visita dal dentista è utile per effettuare una diagnosi precoce delle malocclusioni. In questi casi si ricorre ad interventi di ortodonzia caratterizzati da apparecchi mobili. Grazie ad essi è possibile correggere durante la fase di crescita alcuni problemi dentali come il mento in avanti, il palato stretto e la posizione della lingua.
Le patologie appena citate sono molto più complesse da correggere in età adulta quando lo sviluppo osseo della bocca è ormai completato. Per tale motivo è fondamentale controllare periodicamente la bocca dei più piccoli ed intervenire tempestivamente in caso di necessità.
Passiamo all’ultimo, ma non meno importante aspetto da considerare in tema di prevenzione dentale dei bambini, ovvero l’alimentazione.
I genitori hanno l’onere di regolamentare e monitorare i pasti dei propri figli. I principali alleati delle carie sono ovviamente gli zuccheri: bevande gassate, caramelle e dolciumi dovrebbero essere messi al bando! Purtroppo, questi alimenti sono per i bambini un po' come il miele per le api: il consiglio è quello di limitarne l’uso e di lavare i denti dopo averli consumati.
Nei neonati invece evitiamo assolutamente la malsana abitudine del ciuccio impregnato nel miele o nello zucchero: i denti si carieranno fin dalla loro comparsa. Inoltre, il ciuccio, così come lo stesso biberon, vanno eliminati al compiere del primo anno: possono provocare nel tempo problemi di disallineamento dentale e malocclusioni.
La limitazione degli zuccheri andrebbe contemporaneamente accompagnata da una buona e sana alimentazione. I cibi ricchi di calcio, come il latte, i broccoli e lo yogurt, aiutano a fortificare i denti. Anche il formaggio, se preso nelle giuste dosi, può essere un ottimo alleato: innesca il flusso di saliva, che contribuisce a lavare via i residui di cibo dai denti.
Nei paragrafi precedenti abbiamo potuto osservare quanto una buona prevenzione dentale nei bambini sia il frutto di un’azione coordinata tra genitori e dentista. Affida perciò il tuo piccolo nelle mani del giusto specialista: allo Studio Priotti troverai un ambiente accogliente e sereno dove il bambino potrà sentirsi a suo agio ed affrontare le cure dentali senza alcun timore. Saremo quei supereroi pronti a tutto per salvare il suo sorriso!