tutte le cause ed i rimedi contro l alitosi
pubblicato il:05/12/2023
di:Dott.ssa Anita De Agostini

Se dovessimo stilare una lista delle problematiche dentali più temute l’alitosi occuperebbe una delle prime posizioni. Il timore dell’alito cattivo è per molti una vera e propria fobia, soprattutto perché chi ne soffre, spesso e volentieri, non ne è consapevole.
Infatti, i cattivi odori in bocca non sono percepiti dal soggetto interessato, in quanto risulta in qualche modo assuefatto dall’alitosi: sono le persone vicine – quelle più dirette e senza troppi peli sulla lingua – che la fanno notare creando non poco imbarazzo nel malcapitato.
Allora, come scongiurare lo spettro dell’alito “puzzolente”? Nelle prossime righe andremo a scavare tra le cause e le origini di questo fastidioso problema orale.

A cosa è dovuto l’alito cattivo?

Iniziamo sfatando un falso mito: l’alitosi non è dovuta a fantomatici problemi di stomaco. Per essere maggiormente precisi, le patologie gastrointestinali possono in alcuni casi provocare l’alito cattivo, ma le possibilità che ciò si verifichi sono piuttosto ridotte. Infatti, per ben il 90% dei casi il mal odoramento della bocca è dovuto ad una cattiva igiene orale e alla conseguente formazione di carie, gengiviti e parodontiti.
L’esofago, il canale che collega la bocca con lo stomaco, è in realtà chiuso da due anelli muscolari, ovvero lo sfintere esofageo inferiore e superiore. Questi riducono il passaggio dell’aria proveniente dal nostro apparato digerente e quindi non permettono ad eventuali cattivi odori di risalire fino al canale orale.

Come si genera l’alitosi?

Esclusa la cattiva digestione dai principali indiziati, osserviamo più da vicino le principali cause dell’alitosi. L’alito cattivo è prodotto essenzialmente dal ristagno interdentale di residui alimentari che vengono attaccati dai batteri e dalla placca. Le colonie di microbatteri presenti nella bocca (abbiamo al suo interno oltre 400 tipologie di microrganismi diversi!) decompongono i resti incastrati tra i denti: il cibo in fase di decomposizione ovviamente emana cattivi odori.
Fortunatamente la saliva e l’acqua aiutano a ripulire il cavo orale trascinando tali detriti giù verso lo stomaco. Non è certo un caso se al mattino il nostro alito risulta meno gradevole: la salivazione durante la notte diminuisce e l’ambiente diventa in un certo senso più “stagnante”. Quelli più penalizzati al risveglio sono indubbiamente i tabagisti. Infatti, il fumo, oltre a contenere sostanze che contribuiscono all’alito cattivo, favorisce il fenomeno della secchezza delle fauci.
Nonostante ciò, il processo naturale di deglutizione non è sufficiente a ripulire tutta la bocca e di conseguenza, diventa fondamentale dedicare del tempo all’igiene orale.
La cattiva pulizia dei denti può determinare la formazione delle carie, le quali si trasformano in un piccolo serbatoio di resti alimentari, difficilmente raggiungibili con lo spazzolino e pronti a trasformarsi in fonti di cattivo odore.
Oltre alle carie possiamo citare tra le cause orali dell’alitosi anche:

  • gengiviti e parodontiti;
  • stomatiti, ovvero l’infiammazione della mucosa orale che si manifesta attraverso afte ed ulcere nei casi peggiori;
  • mancata pulizia delle protesi dentarie, la quale determina la proliferazione di germi e batteri;
  • infezioni batteriche e micotiche.

Le cause extra-orali dell’alitosi

Nel paragrafo precedente abbiamo sottolineato come per circa il 90% dei casi le cause dell’alitosi sono collegabili a problemi orali. E nel restante 10%?
Questa piccola fetta è suddivisa tra alcune patologie otorinolaringoiatriche, broncopolmonari, gastroenterologiche ed infine malattie sistemiche.

Patologie otorinolaringoiatriche e broncopolmonari

Le cause extra-orali dell’alito cattivo possono essere ricondotte anche ad una serie di infiammazioni delle vie respiratorie. Tra queste le più comuni sono:

  • disturbi della ventilazione;
  • sinusiti;
  • tonsilliti;
  • scolo retronasale, ovvero lo scolo del muco nella zona retronasale e sulla lingua.
  • bronchiti.

Nelle fattispecie sopracitate l’alitosi è dovuta essenzialmente alla presenza del muco.

Disturbi gastroenterologici

Come già notato in precedenza, le problematiche legate all’apparato digerente non sono tra i principali responsabili dell’alitosi. Quando, invece possono causare l’alito cattivo? Ecco, le patologie gastroenterologiche maggiormente correlate con gli odori poco gradevoli della bocca:

  • diverticoli esofagei, i quali provocano delle estroflessioni della mucosa dell’esofago;
  • acalasia, ovvero la condizione in cui lo sfintere esofageo inferiore non riesce a rilassarsi in fase di deglutizione. Tale anomalia può provocare un ristagno di cibo nell’esofago generando un fenomeno di alitosi;
  • ernia iatale, ovvero la fuoriuscita dello stomaco nell’area del torace. Ad essa è solitamente correlato il reflusso gastroesofageo, che determina la risalita attraverso l’esofago di cibo o materiale acido provocando rigurgiti e alitosi.

Le malattie sistemiche

Gli ultimi a sedere al banco degli imputati nel processo all’alito cattivo sono le malattie sistemiche. Tra queste spiccano:

  • diabete mellito. Chi ne soffre non riesce a metabolizzare il glucosio per produrre energia, quindi brucia gli acidi grassi per formare i cosiddetti corpi chetonici, responsabili dell’odore di acetone nell’alito;
  • insufficienza renale cronica. La malattia può causare quello che viene definito “alito uremico”, il quale è caratterizzato da un odore molto simile a quello delle urine;
  • insufficienza epatica cronica. In questo caso si genera il cosiddetto foetor hepaticus contraddistinto da un odore dolciastro, ma non certamente piacevole.

I rimedi all’alitosi

Prima di addentrarci nel mondo dei rimedi all’alitosi è necessario fare una distinzione. Quando l’alito cattivo è determinato da una patologia, sia essa di natura orale oppure gastrica, è doveroso rivolgersi al giusto specialista e risolvere in prima battuta la malattia, fonte del mal odoramento della cavità orale.
In tutte le altre eventualità invece potrebbe essere sufficiente seguire alcune buone norme di comportamento. Qui, di seguito una carrellata di buoni consigli per tenere alla larga il rischio di alito cattivo:

  • prestare massima cura all’igiene orale. I denti vanno lavati almeno due volte al giorno ricordandosi di usare anche il filo interdentale. Durante le operazioni di pulizia bisogna ricordarsi di spazzolare anche la lingua.
  • limitare il consumo di cibi grassi e di difficile digestione, in particolar modo le fritture;
  • bere la giusta quantità d’acqua giornaliera. Per favorire l’idratazione è possibile consumare anche tisane ed infusi;
  • evitare di rimanere troppo tempo a stomaco vuoto. Così come durante la notte, l’inattività della nostra bocca riduce i livelli di salivazione.

L’alito cattivo è un nemico che può essere sconfitto con facilità. L’importante è mettersi in buone mani: allo studio Priotti troverai un team di professionisti qualificati che ti offrirà la soluzione più adatta ai tuoi problemi dentali. Contattaci per programmare una prima visita: siamo pronti a prenderci cura del tuo sorriso!

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